Il genere è caratterizzato da una metrica in 4/4 con cassa in battere su ogni quarto, arricchita talvolta da figurazioni ritmiche più elaborate. Una presenza fissa è lo "snare" (rullante) sui battiti pari e un "hat" (piatto) in controtempo, per accompagnare giri di basso in una o due battute. Il basso può essere acustico, elettrico o anche sintetico. Questa sezione ritmica fa da base per la parte melodica che è composta diversamente a seconda dei generi ma che ha elementi comuni come la presenza di semplici fraseggi melodici di pianoforte, chitarra acustiche o elettriche funky o jazz, complessi assoli di fiati, cordofoni e linee vocali con influenze funk e soul. La frequenza metronomica è tipicamente di 105/110 bpm con punte di 130/132. In media le canzoni house sono suonate intorno ai 125 bpm.
La stesura di un pezzo house inizia quasi sempre con un "introduzione" composta dai soli suoni di batteria, che culmina in una pausa fatta di soli "pad" (in italiano detti "tappeti armonici": suoni elettronici di accompagnamento), fino a giungere al tema principale, con le sue variazioni. Segue poi pausa di lunghezza maggiore, respiro ed infine un nuovo tema centrale (magari ripetendo piu volte il ritornello) e una coda per chiudere il pezzo. L'introduzione e la coda sono parti fondamentali perché permettono ai Dj di mettere due pezzi in sequenza senza che il pubblico possa avvertire il cambiamento.
drum machine roland tr 909 la protagonista di ogni brano dance e house |
Sotto generi in voga (nota: notare nel testo vengono definiti sottogeneri della techno, in realtà anche la techno è un genere “house” in senso stretto, anche se differisce totalmente dalle atmosfere della house universalmente riconosciuta, e non vanno comunque confusi con il genere commerciale, dove di norma gli arrangiamenti e la produzione sono più legati al pop)
Electro
La definizione di "Electro", nonostante per alcuni delimiti un sotto-genere della musica techno, è una delle macro-definizioni di genere della musica elettronica da ballo, in quanto viene usata fin dai primi anni '80 per definire la musica di produttori Afrika Bambaataa e Westbam (uno dei creatori della Love Parade di Berlino) che per primo si trovavano a fare musica da ballo che aveva fortissimi legami con la struttura strumentale dell' Hip Hop e poi prescindevano, per motivi geografici e storici, dalle definizioni di techno (Detroit) e house (Chicago).Si tratta infatti di considerare che electro è l'abbreviazione di Electronic come techno è l'abbreviazione di Technologic, differentemente da house che prende invece nome da Warehouse, locale storico di Chicago. Non a caso il nome electro ritorna di moda poi in Germania a cavallo tra gli anni '90 e '00 quando si necessita di una definizione per la musica elettronica da ballo di eredità culturale tedesca (Kraftwerk) in un momento in cui nomi come techno e house, definiscono ormai scene ben delimitate e formalmente differenti.
Minimal
Impossibile definire esattamente questo genere in quanto le infinite produzioni "minimal" che di questo tempo affollano il mondo musicale, han fatto sì che venga considerato minimal anche il suono propriamente tech-house o micro house, ed ha facilitato il proliferare di infiniti sottogeneri.I principali esponenti sono Steve Bug, Richie Hawtin, Ricardo Villalobos, Daniel Bell, Gui Boratto, Robert Hood, Marc Houle, Gaiser, Sleeparchive, Alex Under, Marco Carola e tanti altri. La "minimal" è difficile da definire anche perché si tratta di una corrente musicale che sotto il segno del minimalismo unisce le caratteristiche di techno e di house in un'unica scena musicale.
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